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• #makenoenemies: se ti fai un nemico poi lo devi gestire e questo può portarti a consumare una quantità enorme di energie che a volte ti porta a scoppiare e a prendere poi decisioni di cui ti penti o comunque subottimali
• Come trovare la propria passione? Indizio: è quella che, mentre ti ci applichi, ti fa perdere la cognizione del tempo. Fondamentale esporci a quante più cose possibili per capire quale potrebbe essere la nostra vera passione
• Per essere sereni dobbiamo conoscerci. E imparare a conoscerci è un processo doloroso, ma necessario, che paga nel lungo termine
• Dicono che spesso si apprezzano le cose quando le si perdono. Ma non deve per forza essere così! Basta distaccarsi dalle situazioni per poterle vedere per quel che sono e capirne (e apprezzarne) il valore
• I nostri veri valori sono quelli per i quali non scendiamo a compromessi, in nessuna circostanza. E quesi valori sono quelli che definiscono la persona che siamo
• La formazione è fondamentale. Dobbiamo studiare le cose che ci piacciono, approfondirle, non fermarci all’impressione di averle capite.
• I ruoli ci sono e vanno rispettati. Non esasperati né usati come strumento gerarchico, ma come modo di valorizzare il contributo che ciascuno può portare al tavolo (o sul campo di gioco)
• Non fermiamoci di fronte alle apparenti mancanze di qualifiche per un dato lavoro o altro. Spesso vediamo noi stessi come “inadatti” quando in realtà siamo ampiamente qualificati per fare certe cose, anche se ci manca qualche pezzo di carta o qualche esperienza particolare. Non dobbiamo cadere vittime dei pensieri auto-limitanti!
• C’è una differenza enorme tra competenze teoriche e pratiche. Entrambe hanno valore, ma la pratica è quella che spesso fa la differenza sul campo, sotto stress. Dobbiamo quindi fare PRATICA, provare le cose che pensiamo di sapere, esporci a situazioni in cui veniamo testati e approfondire le cose che non riusciamo a FARE bene, anche quando pensiamo di averle capite.
• Le parole che usiamo per descrivere le cose influenzano il modo in cui le vediamo. Ad esempio “risorse” o “persone” esprimono concetti molto diversi, eppure spesso i manager usano la prima parola, non la seconda