08.01.23
L’importante non è quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi
Matteo Penzo
L’importante non è quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi
Abbiamo parlato di un sacco di cose
- siamo partiti parlando di come non basti trovare stimoli o contenuti utili alla nostra crescita, ma anche al fatto che dobbiamo essere pronti, essere ricettivi, avere una mente aperta… in sintesi: essere disposti a rivedere i nostri preconcetti e le nostre abitudini per farci contaminare, in senso positivo, dalle cose che impariamo
- abbiamo anche parlato dell’importanza di metterci nei panni delle persone che useranno i prodotti o servizi che la nostra azienda crea o comunque di chi fruirà del nostro lavoro. Collegare il senso delle cose che facciamo con l’azione, il fare, rende magico quello che facciamo ed è il modo migliore per creare prodotti ed esperienze che i clienti, interni o esterni, utilizzeranno
- abbiamo discusso di come, per fare prodotti di successo, bisogna sapersi connettere con il livello emotivo delle persone, focalizzandosi non solo sul problema che il prodotto risolve, ma sull’emozione che il cliente avrà usando il prodotto che stiamo creando
- abbiamo discusso dell’enorme vantaggio competitivo di carriera che la scelta di andare a Londra e nel settore di internet gli ha dato rispetto ai suoi coetanei. La lezione da portarci a casa è quella di cercare settori emergenti per poter crescere con la crescita del settore. In settori maturi il modo per crescere spesso è a scapito di altri, il che spesso crea problemi… in settori in crescita invece la torta cresce quindi spesso c’è da mangiare per tutti!
- abbiamo parlato dell’importanza della lingua inglese e condiviso come fare, oggi, per impararlo. nelle show notes trovate i link ad app per imparare le lingue giocando, 10 minuti tutti i giorni
- Matteo ci ha poi raccontato del suo approccio alle posizioni che ha scelto: sempre assicurandosi che ci fosse una percentuale, che lui quantifica nel 30%, di cose ignote, cose che deve imparare a fare per poter fare il mestiere. Il che gli impone di crescere per poter fare bene quel lavoro.
- l’importanza di capire cosa rende felice il nostro cliente (interno o esterno che sia) e focalizzarsi sul fare quella o quelle cose. Troppo spesso facciamo quello che ci viene detto in modo meccanico senza chiederci realmente cosa renderà felice la persona per la quale stiamo facendo quello che stiamo facendo. e Matteo ci ricorda che, per rendere uno felice, spesso all’inizio dobbiamo renderlo infelice, smontando quello che ha per ricostruirlo in modo più funzionale alle sue esigenze
- abbiamo anche discusso di come gli stimoli per fare innovazione, sia in ciò che facciamo sia nel modo in cui lo facciamo, siano ovunque. Matteo ha tratto ispirazione per un progetto aziendale leggendo un fumetto!
- e infine ci ha raccontato di come si possa innovare una cosa secolare come una conferenza: CURANDO I DETTAGLI. di nuovo, mettendo al centro l’emozione, rendendo cool, dice matteo, sia la venue, che il cibo, che gli speakers, che i contenuti… ovvero dialogando non solo con la parte razionale dei partecipanti ma anche con quella emotiva
- abbiamo poi parlato di una storia classica per office of cards: la side gig che diventa main gig. Matteo ha seguito il playbook: prova, itera, migliora, vede che funziona, chiede soldi per scalare, scala. Alla faccia del “costruirsi il piano B”, che dite?
- abbiamo parlato di aziende che mettono al centro il dipendente, a prescindere dalla seniority, per valorizzare il contributo che il dipendente può dare una volta che togliamo tutte le piccole frizioni che spesso le grandi aziende creano, più o meno consapevolmente, ai loro dipendenti con scelte tecnologiche o di processo poco sensate (o focalizzate sui costi diretti senza valutare i costi indiretti di tempo perso e scarsa motivazione delle persone)
- abbiamo parlato di serendipity… indotta. cosa significa? significa che Matteo ha sempre curato il suo network e si è sempre preoccupato di fare il lavoro migliore possibile, creandosi quindi una reputazione di affidabilità e di persona che aggiunge valore… cosa che, lo avete sentito nella sua storia, gli ha aperto un sacco di porte e creato un sacco di opportunità che lui ha saputo cogliere in modo magistrale
- avete sentito di come Matteo avesse non due, ma tre cose in parallelo: Talent Garden, Frog e Frontiers… capite l’importanza delle side gigs? capite come MAtteo sia stato in grado di sfruttare le sinergie tra le varie attività per massimizzare l’impatto che ha avuto in ciascuna di queste avventure? Se c’è una lezione da portare a casa da questo episodio direi che è questa!
- ci ha poi parlato di come ha reagito al covid, trasformando la conferenza da fisica a virtuale, di fatto creando opportunità di monetizzazione incrementale e trasformando quella che poteva essere la parola FINE sull’avventura di Frontiers in una opportunità di accelerazione e diversificazione del business
- abbiamo poi sentito l’approccio di Matteo riguardo la scelta dell’agenzia Ucraina: mossa opportunistica ed etica allo stesso tempo, individuando in modo chiaro gli elementi del contratto che voleva proteggere per la sua azienda e “concedendo” invece sulla parte sacrificabile che avrebbe motivato il team e fatto una cosa, francamente, giusta per tutti.
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