11.12.22
I giovani ascoltano, se sai come parlare con loro
Gabriele Sada

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Note (se avete problemi con le pagine in inglese usate pure Google Translate)
  • “make a customer, not a sale”, ovvero l’importanza di costruire relazioni con le persone, in modo da garantire vendite facili e, sopratutto, durature nel tempo in cui il valore viene creato da e per entrambe le parti di una transazione
  • abbiamo sentito da dove viene questa sua filosofia ovvero dal confronto costante e continuo con i clienti. Non è un caso che aziende come starbucks o mcdonald’s, ad esempio, prevedano piani di onboarding di executive che non hanno vissuto il contatto col cliente in negozio, a fare il lavoro che migliaia di colleghi che magari si troveranno a dover gestire, fanno tutti i giorni e che spesso è il pilastro su cui si fonda il successo di un’azienda nel tempo.
  • Gabriele ci ha anche ricordato che il servizio clienti, e chi svolge questo ruolo in azienda, è di fatto uno dei punti di contatto più delicati tra un’azienda e i suoi clienti, a maggior ragione quando un cliente ha un problema con il prodotto o servizio che l’azienda vende.
  • abbiamo poi parlato dell’importanza di andare a fondo dei temi, saper analizzare i dati, essere critici in senso costruttivo di quello che vediamo, sentiamo studiamo.
  • il dato non è nulla senza contesto. Ricorda un vecchio slogan pirelli, eppure è così vero. Le nostre vite sono permeate di dati, dati che spesso vengono usati per venderci cose, per convincerci a fare o meno qualcosa… La riflessione di Gabriele sull’importanza del contesto, e l’attenzione che Gabriele mette sull’andare a fondo, sul voler capire i perché delle cose, sono la base per poter creare conoscenza utile, che può arrivare a costituire un enorme vantaggio competitivo rispetto a chi si ferma in superficie.
  • l’importanza di usare il customer care, e i feedback dei clienti che tramite il customer care le aziende possono raccogliere, come sorgente per le roadmap di prodotto per creare prodotti e servizi sempre più in linea con le loro esigenze e preferenze
  • abbiamo discusso di come innovazione non sia necessariamente legata al prodotto, ma possa essere anche sulla modalità di fruizione o nel modo in cui quel prodotto viene raccontato
  • Gabriele ci ha spiegato come fare a guadagnare la fiducia dei suoi colleghi con un tema di cui abbiamo parlato diverse volte in questo podcast: spiegare il perché delle cose. Questo non solo garantisce lavori di qualità maggiore, ma anche facilita l’iniziativa delle persone che si trovano in prima linea a fare i lavori più disparati.
  • relativamente al perché, abbiamo anche discusso di come possa essere usato come strumento per formare le persone e per educarle a pensare in modo autonomo, il che ci permette di essere più veloci a risolvere i problemi dei nostri clienti perché chiunque vede un problema lo risolve, senza perdere tempo a fare mille riunioni.
  • la comunicazione coi giovani e la scelta del canale giusto per comunicare in funzione di cosa dobbiamo comunicare e di a chi dobbiamo comunicarlo
    • ci ha parlato di ascolto, dell’importanza di non vedere la comunicazione come canale unidirezionale dall’azienda ai suoi clienti, ma a 2 vide, dando modo ai clienti/utenti di dire cosa va e cosa no e permettere quindi all’azienda di essere sempre in anticipo rispetto ai cambi di trend di cui le grandi aziende spesso si accorgono molto dopo
    • ci ha parlato dell’importanza di essere autentici, chiari, trasparenti, veri. Non scimmiottare i comportamenti da fuori ma entrando nelle dinamiche e nella cultura per essere, di fatto, uno di loro.
  • abbiamo parlato di marketing, di come i prodotti non vadano presentati ai clienti con le loro caratteristiche, ma come soluzione ai loro problemi (che quindi dobbiamo sapere e, per saperli, dobbiamo farli parlare e ascoltarli)
  • gli ho poi chiesto qual è il suo superpotere, quali le sue paure, aree di debolezza e punti di forza. A prescindere dalle risposte che mi ha dato, vi invito ad apprezzare la lucidità con cui lui ha risposto a queste domande. E voi? Cosa rispondereste se vi trovaste di fronte a queste domande? quali sono le cose sulle quali vi sentite “scoperti” (e quindi, cosa state facendo per “coprirvi”) e quali invece le cose su cui vi sentite ferrati? e poi chiedetevi, il vostri punti di forza sono allineati ai vostri obiettivi o vi manca qualcosa per essere pronti a cogliere le opportunità che meritate? questo è un esercizio complesso che dovete fare sia da soli, nel modo più oggettivo possibile, sia in unione con input di chi vi conosce bene. il successo non arriva a caso senza preavviso, ma si costruisce con analisi e riflessioni su noi stessi come questa!

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