09.01.22
Tira e tasi
Enrico Pandian
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- “vivo a milano ma dormo a Verona”. Con questa frase Enrico ci fa capire l’importanza di separare l’ambito lavorativo e quello personale, nonché l’importanza di stare dove sono clienti, opportunità, relazioni invece che restare chiusi nel proprio mondo
- abbiamo parlato di focalizzazione e delega, ovvero quello che Enrico NON ha fatto nel suo primo business. Errori di impostazione, di gioventù, di strategia che ha poi corretto nelle esperienze successive.
- “a me piace l’impatto di quello che faccio sulle persone”. Se potete dire questo del lavoro che fate, siete a posto
- per fare startup serve l’idea e l’execution. Le idee sono intorno a noi, Enrico le prende dagli USA ma il mondo è pieno di problemi che devono essere risolti. E non dimentichiamo l’execution: senza quella non abbiamo in mano nulla.
- il succession planning è importante. come founder (e manager) devo sempre chiedermi a chi affiderei l’azienda se mi capitasse qualcosa. Non avere chiaro questo aspetto ci espone al rischio di accentrare tutto su di noi, che porta a burnout, nel migliore dei casi! E, nel caso di ruoli in azienda, limita la mia promotability
- all’inizio della carriera è importante scegliere i lavori sulla base di possibilità di imparare e che capo ho, per poter crescere apprendendo da modelli funzionali che posso poi emulare o dai quali posso prendere elementi che farò poi miei quando sarò nella loro situazione
- l’investitore non mette solo soldi, ma dà stimoli, network, consigli, supporto a 360 gradi. Questo è il valore che Enrico ha potuto sfruttare per scalare supermercato24 così rapidamente. Le partite importanti si vincono in squadra, non da soli!
- parlando di squadra, abbiamo parlato di come i talenti di “provincia” abbiano elementi di loyalty e longevità aziendale che invece nelle grandi città sono difficili da replicare.
- la sindrome di calimero, la sensazione che ci manchi sempre qualcosa, una sorta di complesso di inferiorità che spesso chi viene dalla provincia ha nei confronti di chi vive nelle grandi città
- l’importanza, come manager e founder, di mettersi in prima linea, farsi su le maniche, essere parte integrante del team
- se dici “mi manca l’idea”, non stai guardando bene, se dici “non so come fare”, non fare l’imprenditore
- ok pensare al lungo periodo, a dove vuoi essere tra 5 anni, ma preoccupati anche, e sopratutto, di dove sarai domani mattina
- se c’è qualcosa che non sai e che ti serve leggi un libro e studialo. Non tanto per diventare esperto, ma per sapere quel minimo che ti serve per interfacciarti con gli esperti che assolderai per aiutarti.
- il “CEO material”, cosa rende un CEO un ottimo CEO: la capacità di attrarre e reclutare talenti; la capacità di raccogliere fondi e infine l’umiltà, l’umiltà di mettersi in prima linea per capire il prodotto, per capire il cliente, il suo problema, capire cosa proveranno le persone che assumerai per fare determinati mestieri nella tua azienda. E solo quando hai capito, puoi scalare.
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