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• Partiamo parlando di uno dei miei argomenti preferiti: la provincia, il legame con la terra che ci ha dato i natali, l’identità del nostro paese in queste piccole realtà. Con Deborah approfondiamo il legame con le nostre origini e l’importanza di capire che cosa ci hanno dato e in che modo ci hanno formato. Quante volte ci troviamo a dare per scontato chi siamo e non ci prendiamo il tempo per riflettere PERCHé siamo come siamo, quali esperienze hanno influenzato ciò che ci piace e ciò che non ci piace. Deborah ci parla della dimensione familiare, della tradizione contadina, del legame coi nonni, del suo rapporto molto intimo con la musica. E tu che ascolti, cosa risponderesti a questa domanda?
• Parliamo poi come i nostri stati d’animo siano pesantemente influenzati dai nostri sistemi di riferimento… sistemi che possiamo modificare noi e quindi abbiamo sto più controllo sul come ci sentiamo di quello che crediamo. La felicità forse non è una scelta vera e propria, ma possiamo scegliere sistemi di riferimento che aumentano di molto la probabilità di essere felici nel mondo in cui viviamo.
• abbiamo anche parlato dei rischi e dei problemi che derivano dal cambio di sistemi di riferimento, spesso per allinearci alla società in cui viviamo e spesso che facciamo inconsciamente, portandoci a vivere vite che vanno bene a chi ci sta intorno ma, magari, non a noi.
• abbiamo parlato del cambio di lavoro e di come il nuovo sia sempre più attrattivo del vecchio, sopratutto quando del vecchio ci siamo stufati. Non vediamo i difetti del nuovo, e se li vediamo diamo loro un peso molto piccolo… peso che però, nel tempo, inevitabilmente aumenterà quando questo nuovo diventerà vecchio e lo confronteremo con un altro nuovo. Questi concetti Deborah li ha vissuto nel cambio di città, io nel cambio di lavoro, ma ogni cambio ha questo tipo di dinamiche.
• Ci ha parlato dell’episodio il cui il suo corpo le ha detto basta e le ha fatto capire in modo inequivocabile che doveva cambiare vita per poter essere veramente felice. “Ma tu stai bene?”, “ma tu sei felice?”, Queste sono domande che dobbiamo farci e che dobbiamo fare alle persone alle quali vogliamo bene per essere sicuri di essere, noi e loro, sulla strada giusta che ci porta alla felicità
• abbiamo discusso della differenza tra la fase di strategy e quella di execution e capire che le 2 vanno in serie, ma ogni tanto dobbiamo avere la forza e la lucidità di uscire dall’execution per mettere in discussione la strategy se vediamo che l’execution non ci sta portando nella direzione che vorremmo
• lo strumento con cui possiamo capire se siamo sulla strada giusta è il perché, il perché facciamo le cose che facciamo, il perché certe cose ci rendono felici e certe altre no perché è questo PERCHE a cui dobbiamo attaccarci quando abbiamo qualche problema nell’execution
• abbiamo parlato della capacità di ascoltare, di dedicare tutto il nostro corpo e il nostro focus alla comprensione di quello che ci viene comunicato. Questo è molto diverso dal banale “sentire” perché ci permette di capire non solo il messaggio, ma anche una serie di elementi che ci aiutano poi a relazionarci con la persona che la quale stiamo interagendo.
• a proposito abbiamo anche parlato di influencing e mirroring, due tecniche utilissime per farci capire e seguire dagli altri
• sempre parlando dell’importanza del perché, abbiamo parlato del ruolo del manager nel focalizzare il team sulle domande giuste, non dare loro le risposte, se no il team a cosa serve? Se vuoi circondarti di persone brave devi valorizzare le loro idee e non la loro mera capacità di eseguire le tue.
• e alla fine abbiamo sentito come Deborah abbia sistematizzato il suo approccio al networking e il suo approccio al mantenimento delle relazioni. Ci ha dato consigli pratici per tenere in vita relazioni che altrimenti si perderebbero e sopratutto ci ha descritto l’enorme beneficio sia personale/emotivo che di lavoro e business
• e l’ultima chicca: ”il fatturato è una conseguenza di chi sei e come ti comporti con gli altri, non è una cosa meccanica”… e forse possiamo dire la stessa cosa del successo e della felicità… non sono cose artificiali, non sono che posso comprare al supermercato, ma sono cose che posso raggiungere comportandomi bene con gli altri, ascoltandoli, rispettandoli e valorizzandoli.