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Abbiamo parlato di un sacco di cose

• siamo partiti parlando della non-linearità di un percorso di successo e di come i fallimenti, i dubbi, i problemi… vadano visti come il modo in cui si arriva al successo, non come barriere!
• avete sentito la riflessione di Francesco sulla scuola della strada, l’importanza di connettersi con le persone su base empatica. Invece che partire con il suo pitch, parte con un apprezzamento e, in modo graduale e sempre rispettando la persona che ha di fronte, arriva poi al dunque che interessa a lui.
• interessante poi la resilienza con cui Francesco ha continuato a vendere anche quando non aveva successo, iterando il suo approccio finché non ha capito la chiave di volta.
• bellissima la riflessione di Francesco sul perché ha deciso di fare impresa. Non la ricerca di soldi, ma il desiderio di fare qualcosa che gli desse modo di creare benessere non solo per sè stesso ma anche per le persone che lavoravano con lui. spesso sento di imprenditori che vogliono farlo solo per “essere capi di sè stessi” o per “fare la exit e non dover più lavorare”. Magari funziona, ma secondo me fare le cose per il benessere comune ci dà molta più forza e, sopratutto, la capacità di tenere duro nei momenti bui che inevitabilmente arriveranno
• cito: “la solidità si crea con i margini, non con i volumi”. qui Francesco ha riassunto l’essenza dell’imprenditoria sana. tante volte sentiamo parlare di startup che prendono soldi da venture capital e investitori senza avere nemmeno idea di come faranno soldi o con modelli che “se prendiamo 10000 clienti poi siamo a profitto”. Sicuramente quel modello in qualche caso funziona, ma mi piace parlare dell’approccio di Francesco che, in modo antitetico, fa impresa con capitali propri, senza nemmeno l’aiuto delle banche, ragionando sui margini del business e rendendolo quindi estremamente solido fin dal primo giorno
• molto interessante la scelta di Francesco di buttarsi nel mondo dell’energia… sopratutto il perché: era quello meno sexy, quello più vecchio, e quindi quello in cui era paradossalmente più facile portare innovazione significativa! Questo si contrappone in modo netto a molti imprenditori wannabe che cercano sempre le cose che cercano tutti, in cui quindi c’è un mare di competizione e in cui è difficile emergere!
• con la frase “La mia promessa è quella di non deludere i miei clienti, i miei dipendenti e i miei investitori” Francesco riassume il segreto, se così vogliamo chiamarlo, di energia comune e di tutte le aziende che hanno successo.
• interessante il lavoro di codifica che Francesco fa dei suoi valori, delle “parole” che vuole siano associate alla sua azienda, un posizionamento chiaro che si riverbera sui membri del team fino a tutti i suoi clienti, con coerenza. Questo facilita di molto il posizionamento e rende quindi più efficiente l’acquisizione e la gestione dei clienti.
• davvero interessante la riflessione di Francesco sul senso di libertà che gli deriva dal non avere alcun tipo di debito e di onere finanziario con nessuno… e aver invece portato a bordo i suoi fornitori, invitandoli a condividere con lui il rischio in forma di open credit. Spero davvero che questo vi stimoli a cercare approcci diversi per poter realizzare una vostra visione.
• molto bello il gesto di Francesco nel dare il 10% della sua azienda a ciascuna delle 3 persone che gli hanno dato fiducia e lo hanno aiutato a creare Energia comune da 0. Una cosa rara, sopratutto in aziende di stampo “tradizionale” in cui l’imprenditore tende invece sempre a tenere tutto per sé
• abbiamo poi parlato dell’importanza dei social e di come Energia Comune lo stia “coltivando” per raccontare i loro valori invece che usarlo per acquisire nuovi clienti dal giorno 0 (il che ne rallenterebbe di molto la crescita)