Verità aziendale n°2: la meritocrazia non esiste #ThereIsNoFair

#ThereIsNoFair

“Meritarsi” qualcosa, nel proprio ambiente di lavoro, è raramente una funzione della qualita’ o quantita’ del tuo lavoro.

                                                                                                   -da Office Of Cards

Una delle cose che, molto spesso, faccio fatica ad accettare è questa verità: la meritocrazia, in un ambiente aziendale, e forse anche nella vita, non esiste. Pertanto la tua vita dovrebbe essere pianificata di conseguenza.

Se nella tua azienda esiste, allora bene, qui hai un piano B! Ma se non fosse così, allora il tuo piano B diventerà il tuo piano A e quindi è bene che sia un buon piano.

È nella natura umana pensare una cosa per un’altra o, in termini di causa e conseguenza. “Se faccio questa cosa, succederà quest’altra cosa”. Nel contesto lavorativo, generalmente, le persone ambiziose e di talento pensano (soprattutto all’inizio della loro carriera): “se lavoro sodo, allora otterrò la promozione”. O, ancora meglio, “se i miei risultati sono migliori dei risultati dei miei colleghi, farò  più velocemente carriera rispetto a loro”.

Io sicuramente ero una di quelle persone che la pensava così. E sicuramente ho lasciato la mia buona fetta di lavori quando “ingiustamente” non ricevevo promozioni.

C’è un problema sostanziale nelle affermazioni sopra citate: esse sono basate su affermazioni che fai TU basate su quello che TU vedi e quello che TU pensi. Sei oggettivo? Forse. Stai vedendo la tua performance, e quella dei tuoi colleghi, nello stesso modo in cui la vede il tuo capo? Forse. Hai chiaro come funziona il processo che determina la vostra promozione? Forse. Hai chiaro in mente le cose che la tua azienda ritiene di maggior valore al fine di promuovere qualcuno? Parliamo di ciascuna di esse.

  1.   Obbiettività. È chiaro che abbiamo un pregiudizio per quanto riguarda il modo in cui vediamo il nostro lavoro. Le persone ambizione tendono a vedere loro stesse meglio di quello che realmente sono, mentre le persone umili tendono a vedere il contrario. La visione che abbiamo su noi stessi ha un determinato impatto sia sull’atteggiamento che abbiamo nei confronti degli altri, sia sul modo in cui vediamo il nostro lavoro in confronto a quello degli altri.
  2.   Punto di vista. Se vedi il mondo in un determinato modo, se pensi che il tuo contributo sia stato eccezionale, sei sicuro che
    1) il tuo capo la vede allo stesso modo e
    2) che il tuo contributo sia stato in linea con quello che loro si aspettavano da te?
    Recentemente sono stato in una sessione di calibrazione e mi è stata raccontata la storia, successa alcuni mesi fa, dove un impiegato si attribuiva voto 1 (in una scala nella quale 1 rappresenta “prestazione eccezionale” e nella quale 5 rappresentava “problemi di performance”), mentre la calibrazione svolta dai suoi manager e persone che hanno lavorato con lui era di 4 (non solo una persona, ma almeno 5 responsabili di alto livello). Immagina lo shock per questo dipendente quando si è sentito attribuire la valutazione di una performance sotto media mentre lui pensava di essere il migliore. Com’è potuto succedere? La ragione per questa discrepanza è stata che la sua performance è stata oggettivamente ottima, ma ha avuto dei seri problemi di comportamento, trattava male le persone e tutti si lamentavano di lui. E questo elemento, per quell’azienda, era così importante che addirittura stavano dibattendo se dovesse ricevere una votazione di 5. Questo è successo perché l’impiegato non si è preso del tempo per capire cosa importasse realmente al fine di ottenere un buon feedback. Ugualmente, i suoi manager non hanno subito identificato il problema che è emerso solo durante la conversazione nella quale si discuteva della performance. In questo post non entro nel merito delle responsabilità del manager, ma se sei un dipendente e hai qualsiasi aspettativa per quello che riguarda qualsiasi tipo ricompensa (una promozione, un aumento, un trasferimento…), sii preparato e chiaro con il tuo capo su quali sono le cose che l’azienda valuta di valore e fai tutto quello che l’azienda si aspetta. NON quello che tu pensi si aspetti, ma quello che il tuo capo (e magari anche il suo capo) ti dicono essere fondamentale per raggiungere il tuo obiettivo #BePrepared.
  3.   Processo. Un altro aspetto da considerare nella preparazione è questo: devi sicuramente avere chiarezza su quello che devi fare per ottenere quel che vuoi, ma devi sempre ricordare che niente, nelle grandi aziende, è assoluto. Non sei tu contro l’obiettivo e se lo raggiungi puoi ritenerti “a posto”; la tua performance viene sempre paragonata a quella degli altri. Come descrivo in Office of Cards, nelle grandi organizzazioni generalmente venire promossi (assumendo che questo sia l’obiettivo) racchiude molto di più che solo la performance. La commissione per la promozione deve pensare che tu sei la persona che merita di prendere quel posto disponibile per la promozione (perché c’è generalmente un numero chiuso di persone “promuovibili” ed è un numero molto piccolo). Quindi, devi conoscere la tua posizione in graduatoria rispetto al resto del team, che non vuol dire in termini assoluti, ma dov’è posizionata ogni persona rispetto le aspettative che ha l’azienda nei loro confronti. Ricordati che è molto più facile di parlare di aspettative (e di quanto siano sbagliate, ingiuste, non eque) all’inizio di un ciclo di performance, piuttosto che giustificare perché non sei riuscito a soddisfarle, alla fine. Idealmente, dovresti combattere come un leone quando il tuo capo ti comunica gli obiettivi, per assicurarti che siano corretti ed equi e che tu abbia tutto ciò di cui tu hai bisogno per raggiungerli. Una volta che l’accordo è chiuso, dovresti sparire, iniziare a SGOBBARE e poi riemergere quando hai raggiunto tutti gli obiettivi. Nessun lamento, solo risultati eccezionali. Questo è quello che amano i capi ?.
  4.  Valori. Come ho menzionato nel punto 2, ogni azienda ha un set di valori ai quali devi adeguarti se vuoi essere sicuro che le tue performance vengano prese in considerazione. In molte aziende, essere un buon team player non è opzionale. Se non sei collaborativo, la tua performance lavorativa non verrà nemmeno discussa e verrai attribuito con un punteggio basso (con tutte le conseguenze che esso comporta). Assicurati di spendere tempo e risorse per capire la cultura dell’azienda e, se hai dubbi, chiedi al tuo capo oppure a qualcuno che è in azienda da molto tempo e potrebbe avere aneddoti da condividere (ma stai sempre attento al pregiudizio che questa persona potrebbe avere). #GetHelp

Come puoi vedere, la partita è lunga e ottenere risultati d’eccezione non è l’unica cosa che conta. Devi riuscire a sviluppare una coscienza per ogni situazione, conoscere le persone, conoscere i processi, concentrarti a mettere spunte su tutto quello che l’azienda si aspetta da te.

Ricorda che #ItsAGameOfThrones, ottenere ricompense nell’ambiente aziendale è una questione complessa e i risultati sono veramente imprevedibili se non #PlayTheLongGame.

Comunque, lo stesso principio si applica alla vita. Quando stai avendo una discussione, pensa a questi 4 punti:

  1.     Stai valutando la situazione (quello che tu hai fatto, quello che hanno fatto gli altri) oggettivamente?
  2.     Sei sicuro che le altre parti coinvolte nella tua discussione hanno gli stessi elementi che hai tu per accertare che la situazione sia oggettivamente quella? Forse loro ne dispongono in più, o forse di meno o semplicemente solo elementi diversi
  3.     Hai ben chiaro in mente qual è il processo decisionale? A volte le persone con le stesse informazioni fanno scelte veramente diverse semplicemente perché vedono il mondo in modi diversi;
  4.     Escludendo elementi specifici della discussione, hai chiaro in mente quali sono i principi operazionali delle altre persone? Quali sono le cose fondamentali in cui credono e che guidano gran parte delle loro decisioni?

Se hai chiarezza su tutti e 4 questi punti, vedrai un calo significativo del numero di “discussioni” o “litigate” che hai ogni giorno. #TryThisAtHome

Spero che questo articolo vi aiuti a vedere elementi che forse non stavate considerando in precedenza. L’importanza di lavorare sodo e dedicarsi completamente a raggiungere risultati eccellenti non è messa in discussione, ma c’è solo quello da fare. È come un piatto di alta cucina: l’ingrediente principale deve essere di prima qualità, ma per differenziarsi dalla massa avete bisogno di spezie, salse, contorni, impiattamento…

Come sempre, grazie per il tempo dedicato alla lettura e vi invito a condividere le vostre esperienze, pensieri e commenti!

Office of Cards
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