12.12.21
Combinare scienza, tecnologia e cultura umanistica per affrontare la complessità
Roberto Bonzio, founder Italiani di Frontiera

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Note (se avete problemi con le pagine in inglese usate pure Google Translate)
  • Il “sogno” americano e la voglia di far vedere l’America ai suoi figli… interessante sia l’approccio di Roberto a questo viaggio, sia come questo viaggio lo abbia influenzato e come la voglia di cercare radici italiane in una terra così lontana gli abbia fatto trovare un tesoro inaspettato.
  • il “talento italiano”: nessuno mai ha parlato di studi etc, ma tutti hanno puntato il dito sul “bagaglio culturale”, l’intersezione di campi e competenze diverse che noi, per storia e necessità, abbiamo nel nostro dna. Alla fine, se ci pensiamo, noi siamo un melting pot culturale, una stratificazione di costumi, dominazioni, usi e abitudini… basta fare 50km e sei in una cultura completamente diversa… e forse più di altri siamo in grado di unire più competenze (Roberto cita ad esempio competenza nello sviluppo software e senso estetico) invece che puntare sulla uberspecializzaizone su una cosa soltanto.
  • il NOI, il senso di appartenenza ad una tribù che si manifesta sopratutto quando lasciamo la nostra tribù. Non necessariamente dobbiamo andarcene per capire il valore di quello che abbiamo, ma ogni giorno dobbiamo chiederci cosa possiamo fare NOI per rendere migliore il posto in cui viviamo.
  • grazie al confronto tra Italia e Stati Uniti abbiamo riflettuto sull’importanza del FARE e non del DIRE per dare una svolta alla nostra vita. Il cosa conta relativamente, certo se facciamo la cosa giusta è meglio, ma anche il solo FARE qualcosa ci porta fuori dalle sabbie mobili e ci porta a vedere le cose da un’ottica diversa che magari ci fa intuire scenari che, dal punto in cui eravamo prima, non vedevamo.
  • l’importanza di saper creare collegamenti tra cose apparentemente scollegate. Roberto ci racconta, attraverso l’esempio che usa sempre all’inizio dei suoi eventi, di come, oggi più che mai, sia fondamentale saper vedere le cose da punti vista diversi, con la mente aperta, con riferimenti che magari vengono da altri ambiti ma che ci aiutano a capire l’essenza del punto che stiamo analizzando
  • il vantaggio di avere un approccio generalista nella vita in generale e quando si affrontano i problemi in particolare. spesso e volentieri per imparare qualcosa di nuovo dobbiamo prima disimparare quello che pensiamo di sapere a riguardo di quella cosa. Abbiamo discusso di come funziona l’apprendimento di nuovi meccanismi, di nuovi movimenti, abitudini e tutto ciò che facciamo tutti i giorni. Dobbiamo essere curiosi, umili, con la mente aperta, critici e, ovviamente, dobbiamo avere la disciplina necessaria per metterci in gioco per raggiungere i nostri obiettivi
  • l’importanza di esporci al lavoro dei nostri colleghi, per arricchirci, per capire dinamiche che, nel mio quotidiano, non avrei modo di approfondire ma che mi serviranno un domani per avere impatto su ambiti più ampi di quello in cui opero ora
  • abbiamo discusso vari libri che trovate tutti nelle show notes e che Roberto ha abilmente descritto in relazione alla storia della Silicon Valley. In questa parte della nostra chiacchierata Roberto fa paralleli tra vicende molto simili accadute addirittura in secoli diversi: l’esempio che fa, parlando di bad blood, citando Elizabeth Holmes, fa riflettere sugli effetti dell’autocelebrazione, di cosa succeda quando una persona (o azienda) “controlla” i media e come questi si siano fatti “fregare” diffondendo notizie false che alimentavano il mito (inesistente) di una azienda costruita su una premessa inconsistente. Lo capite quanto è importante essere CRITICI e SCETTICI di quello che vediamo su internet?!?!?! Facciamo attenzione ai nostri bias cognitivi!
  • abbiamo parlato dell’importanza dell’errore come step necessario per raggiungere il successo. Ne abbiamo parlato con esempi storici e con esempi pratici della mia vita di genitore. E abbiamo anche parlato di come gestire l’errore, come dare feedback, come riflettere sulle cause e su cosa stiamo imparando dall’errore che abbiamo fatto.
  • abbiamo parlato di controcultura: l’importanza di andare controcorrente, sfidare le convenzioni, non dare nulla per scontato, avere la mente aperta per creare cose che non ci sono e innovare.
  • chiudiamo con la sindrome del palio di Siena: gioire dell’insuccesso altrui è davvero bieco, non porta a nulla, non arricchisce nessuno, non serve. Eppure così tanti vivono la loro vita così: la torta è finita quindi se io vinco tu perdi… ma se vedessimo la torta per quello che è, ovvero in continua espansione e possiamo vincere tutti, vivremmo un nuovo risorgimento.
Attenzione, italianidifrontiera.eu NON è la versione europea ma la nuova piattaforma che raccoglie “Idee da tutto il mondo per un’Italia rinnovata“.

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