18.09.22
Il tempo non è che ce l’hai o non ce l’hai, LO CREI TU
Marco Ottonello

L’importanza di esporci a situazioni diverse da quelle che normalmente viviamo nel nostro quotidiano per trovare la nostra strada, per capire chi siamo, cosa ci piace e cosa non ci piace. Non possiamo pensare di farlo con successo se rimaniamo chiusi nel nostro mondo, sopratutto se sono realtà piccole. Riflettiamo anche sull’approccio attivo, non solo passivo, di cercare attivamente stimoli ed esperienze che ci aprono gli occhi e ci arricchiscono culturalmente. Una delle lezioni che Marco ci dà è questa: “NESSUNO dei cambi che ho fatto in eBay è una cosa che mi è stata offerta, me le sono cercate io”.

  • Chiedere con pazienza, ovvero non arrivare con l’ultimatum ma segnalare un desiderio e cercare di metterci sullo stesso piano dell’altra persona, con l’obiettivo di trovare soluzioni comuni al problema
  • Accettare il NO, senza rancore, ma cercando di costruire sui MOTIVI del no la nostra prossima richiesta, ovviamente non subito, ma nel medio termine andando a colmare le eventuali lacune che ci sono state segnalate
  • Chiedere posizionando il nostro desiderio come un vantaggio per l’azienda, non solo per noi stessi
  • Chiedere nel momento giusto, valutando anche e sopratutto il punto di vista di chi riceverà la nostra richiesta, mettendo enfasi sul vantaggio per LEI nell’esaudire la nostra richiesta
  • Preparare il terreno per le nostre richieste, magari in un contesto informale e sondando le acque (bonus per voi: sondare le acque vi permette anche di capire se la vostra richiesta ha alte probabilità di essere rifiutata e quindi, forse, non dovrei nemmeno chiedere per non disperdere credito che posso invece usare per altre battaglie più facili da vincere)
  • Usare i mentor, possibilmente diversi tra di loro!, per “simulare” la nostra richiesta, per capire come verrebbe percepita, come posizionarla per massimizzare le probabilità che venga accolta o, quanto meno, che non generi un rifiuto secco (che potrebbe incrinare il rapporto)

Interessante il punto di vista su mutuo per comprare casa rispetto a investire su noi stessi, sopratutto a 27 anni quando possiamo dare un impatto forte alla nostra traiettoria di carriera e trarne benefici per tutta la nostra vita lavorativa. Non c’è un giusto o uno sbagliato ma dobbiamo fare scelte consapevoli: se mi indebito per 20 anni per una casa e ho uno stipendio da 1200 euro che, in media e se va bene, sarà di 2000 quando finirò di pagare il debito (e avrò quasi 50 anni) vivo un certo tipo di vita; se invece mi indebito per studiare MA, due anni dopo, ho uno stipendio doppio con una direzione di crescita più alta, potrei arrivare a 50 anni a prendere 5 mila euro al mese o anche di più. Ovviamente non c’è un giusto o uno sbagliato assoluto ma ciò che è giusto per noi, l’importante è prendere decisioni CONSAPEVOLI, sapendo cosa succede nel caso 1 e cosa succede nel caso 2. Con tutto l’amore che, sapete, ho per la provincia Italiana, purtroppo lo stimolo 2 non è propriamente diffuso nelle piccole città ed è quindi importante far girare questo messaggio in modo che tutti possano sapere e, consapevolmente, decidere.

Parliamo poi di una cosa fondamentale per vivere sereni: preoccupiamoci SOLO di cosa possiamo fare noi per far succedere le cose che vogliamo, consapevoli del fatto che non tutto è sotto il nostro controllo e accettiamo che non sempre può andare come vorremmo. Non guardiamo le altre persone, non cerchiamo il confronto che, molto probabilmente, non farà altro che renderci infelici
Marco ha poi condiviso con noi quali sono le opportunità di carriera che le grandi aziende possono offrire, trasferte, viaggi, ruoli di tipo diverso, succursale rispetto a quartier generale e molto altro.
di nuovo: PROPORRE una situazione invece che chiedere, spiegare il perché, avere la pazienza di trovare soluzioni insieme.

L’approccio “controintuitivo”, solo apparentemente, di scegliere un lavoro che pagava meno pur di avere la prossimità a sua mamma, che cercava, e un lavoro il cui contenuto lo stimolava molto di più. Ne ho parlato in maniera diffusa nella job compass su office of cards, il peso delle varie dimensioni da considerare nella presa di una decisione del genere non solo è soggettivo, ma cambia nel tempo in funzione di quello che ci succede intorno.

Marco ci ha poi descritto come funziona il congedo parentale facoltativo perché è stato per lui lo stimolo a vedere il suo quotidiano in maniera diversa, una maniera che difficilmente riusciamo a vedere finché siamo immersi nel tram tram quotidiano del lavoro (e in una società in cui il lavoro viene visto in maniera mono-dimensionale come essere dipendenti di un’azienda)
e da quello stimolo è nata la nostra chiacchierata sul come fa a far quadrare i conti senza uno stipendio fisso (e sul FIRE troverete diversi link nelle show notes)
iniziare a mettere via soldi da subito, il 20% del PRIMO stipendio!! Quei soldi vanno fatti lavorare, non messi sotto il materasso, quindi piano di accumulo.
La % poi può salire se non andiamo a incrementare lo stile di vita, e se possiamo DOBBIAMO farlo (Marco arriva anche a superare il 50% di saving sul suo stipendio)
coi risparmi possiamo comprare IL TEMPO e con un approccio analitico possiamo calcolare di preciso il punto in cui possiamo smettere di lavorare (possiamo, non necessariamente dobbiamo) senza compromettere il nostro stile di vita. Abbiamo sviscerato anche diversi esempi pratici che potete usare come riferimento per iniziare a fare questi ragionamenti per il vostro caso specifico. ovviamente non fate i pazzi: se pensate di aver capito al 100% ok, ma in caso contrario fatevi aiutare da qualcuno che capisce sia i vostri obiettivi che questi temi (ad esempio il buon Luca Lixi :))
“se i soldi non fossero un problema, quale sarebbe la mia vita?” con questa domanda Marco ci aiuta ad osservare le nostre priorità e le nostre spese per capire cosa davvero è per noi imprescindibile e cosa ci rende davvero felici.

L’approccio poi è spendere senza troppi freni sulle cose che ti danno gioia e risparmia sul resto ma il tutto deve necessariamente partire dal capire cosa vogliamo veramente e metterci un prezzo.

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